L’allattamento

Il latte materno rappresenta il miglior alimento per il neonato nelle sue prime fasi di vita, in quanto contiene nutrienti e sostanze immunologiche, che anche il miglior latte artificiale sul mercato non è in grado di fornire. Esse sono fondamentali per la protezione del vostro bambino...

Data:
6 Giugno 2017

L’allattamento

Il latte materno rappresenta il miglior alimento per il neonato nelle sue prime fasi di vita, in quanto contiene nutrienti e sostanze immunologiche, che anche il miglior latte artificiale sul mercato non è in grado di fornire. Esse sono fondamentali per la protezione del vostro bambino, sia dal punto di vista immunitario, sia per lo sviluppo di alcuni organi e apparati, quali l’apparato gastrointestinale.

Infatti, è stato dimostrato ampiamente che il latte materno:

  • riduce l’incidenza di gastroenteriti
  • protegge da infezioni respiratorie
  • riduce lo sviluppo di allergie
  • migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio.

E non dimentichiamo anche i numerosi vantaggi materni tra cui il fatto che prima avviene l’attacco, minore sarà il rischio di emorragie nell’immediato dopo-parto, la riduzione del rischio di cancro alla mammella prima della menopausa, del cancro all’ovaio e di osteoporosi.

Purtroppo esistono anche delle controindicazioni all’allattamento al seno che, seppur non numerose, si devono predere in considerazione qualora nella mamma si verifichino una o più delle seguenti condizioni:

  • sieropositività e trattamenti con farmaci antiretrovirali per la terapia dell’Aids;
  • tubercolosi attiva e non curata;
  • utilizzo di droghe;
  • terapia antitumorale in atto (chemioterapia, radioterapia).

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un’agenzia specializzata dell’ONU che ha come obiettivo il raggiungimento del più alto livello di salute possibile per la popolazione mondiale, l’allattamento al seno esclusivo dovrebbe proseguire fino ad almeno sei mesi di vita del lattante e può poi essere protratto anche fino ed oltre i due anni, se madre e bambino lo desiderano.
Di seguito vengono riportate alcune definizioni specifiche in materia di allattamento date dall’OMS:

  • allattamento al seno esclusivo: significa non dare al neonato null’altro se non latte materno, dunque vengono esclusi da questo tipo di alimentazione qualunque altro alimento o liquido, compresa l’acqua; fanno eccezione medicinali, vitamine e sali minerali;
  • allattamento al seno prevalente: si può dare al bambino, oltre al latte materno, anche piccole quantità d’acqua oppure bevande a base d’acqua, come il tè;
  • allattamento al seno complementare: consiste nel dare al bambino sia latte materno sia altri cibi, come ad esempio latte in formula, latte vaccino o cereali;
  • allattamento artificiale: significa allattare il bambino solo con latte artificiale.

Negli ultimi trent’anni sono state promosse a livello mondiale numerose iniziative con lo scopo di sostenere, difendere e diffondere la pratica dell’allattamento al seno. Si è visto infatti come questa pratica venga sempre più abbandonata anche a causa della esponenziale commercializzazione dei sostituti del latte materno o, in altre parole, del latte in formula e di tutti quegli alimenti che vengono commercializzati come adatti a lattanti fino a sei mesi di vita. Si è cosi cercato di potenziare le politiche e le norme che favoriscono l’allattamento materno e, nello stesso tempo, di modificare quelle che lo intralciano.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, insieme al Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), nel 1989 ha pubblicato un documento nel quale ha raccolto tutti quei “passi” – dieci per l’esattezza – per il successo dell’allattamento al seno. Vediamo in breve alcune di queste raccomandazioni:

  • le donne dovrebbero essere informate già durante la gravidanza dei vantaggi che l’allattamento al seno porta con sé;
  • si consiglia di attaccare al seno il neonato entro mezz’ora dal parto (attacco precoce);
  • bisogna aiutare le madri durante i primi approcci all’allattamento e mostrare loro come mantenere la produzione di latte anche in caso di separazione dal neonato;
  • non si raccomanda di somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, ad eccezione dei casi in cui vi sia un’indicazione medica;
  • è consigliabile praticare il rooming-in per la durata della degenza ospedaliera, ovvero fare in modo che mamma e bambino possano stare insieme 24 ore su 24;
  • bisogna incoraggiare l’allattamento “a richiesta”, anziché quello “ad orario”;
  • non bisogna dare tettarelle artificiali o succhiotti ai lattanti durante il periodo dell’allattamento perché interferiscono con il successo dell’allattamento stesso;
  • bisogna favorire lo stabilirsi di gruppi di sostegno all’allattamento materno ai quali le neo-mamme possano rivolgersi una volta dimesse dalla struttura ospedaliera.

Ma chi è quella figura professionale che ha il compito di aiutare ed incoraggiare queste mamme? L’ostetrica/o!

Le/gli ostetriche/ci, infatti, si occupano anche di sostegno dell’allattamento al seno sia a livello ospedaliero, cercando di fornire alle donne alcune raccomandazioni per un buon avvio dell’allattamento nei pochi giorni di degenza, sia a livello territoriale, dopo la dimissione, attraverso i consultori dell’ASL o in libera professione, cercando cosi di fornire una sorta di continuità assistenziale per tutta la durata dell’allattamento al seno e ogniqualvolta ve ne sia la necessità per la donna.
In particolare, le competenze riconosciute all’ostetrica/o riguardo al sostegno dell’allattamento al seno sono:

  • identificare i bisogni delle mamme in termini di informazione e assistenza all’allattamento;
  • fare consulenze riguardo l’allattamento, sia durante la gravidanza sia nel dopo-parto, in caso se ne presenti la necessità;
  • incoraggiare le mamme all’allattamento al seno esclusivo, dando loro fiducia riguardo le loro competenze naturali di madri (empowerment);
  • promuovere la relazione madre-bambino;
  • promuovere il benessere psico-fisico della mamma;
  • aiutare le mamme, ove necessario, affinchè assumano con i loro neonati posizioni ed attacco al seno corrette;
  • dare particolare supporto alle mamme con neonati pretermine o di basso peso alla nascita;
  • dare particolare supporto alle mamme che allattano al seno dei gemelli;
  • fornire alle mamme delle valide alternative per continuare l’allattamento materno qualora quello al seno non fosse attuabile;
  • dare un adeguato supporto a tutte quelle mamme che non vogliono o non riescono ad allattare al seno;
  • dare alle mamme informazioni su come prevenire e/o curare eventuali complicazioni dell’allattamento materno, quali l’ingorgo mammario, la mastite, la candidiasi al seno e la presenza di capezzoli dolenti e ragadi;
  • verificare il benessere del neonato.

 

L’allattamento al seno costituisce il miglior metodo alimentare per garantire una sana crescita ed un sano sviluppo dei neonati ed esercita un’influenza biologica ed emotiva unica sulla salute sia delle madri che dei bambini” – Introduzione della “Dichiarazione Congiunta OMS/UNICEF, 1989

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Ultimo aggiornamento

19 Luglio 2017, 18:05